NOTTURNO

Tempesta. Fuori

l'oscurità è scesa,

battente e scoscesa,

tacendo tutti gli umori.

Prendo sonno malamente,

scosso e agitato

dalle intemperie,

minacciato dall'isolamento della notte.

Sogno d'esser calato

vivo in un avello per errore,

chiuso il coperchio senza rumore

il buio si stese sopra, a lato.

Risveglio. Nella caligine

della stanza riprendo fiato,

adducendo

alla ragione che il buio

a palpebre chiuse va oltre l'indagine,

svela l'ossessione

e trema ad ogni battito di palpebre.

[Gian Luca Guillaume]