Cerco il divino
nella bile degli ultimi
nel delirio della tavola pitagorica,
tra miliardi di
combinazioni possibili.
A intervalli irregolari
in battute sincopate
in pensieri accelerati
in rebound da narcolettici:
sto.
Sto nella geometria della follia
bevo uno shot
in cyber spot
dentro il mio slot
c'è un data flow.
Rigurgito rime e anafore
si moltiplica il sentire sinestetico
"elevato a n"
ed è Rogo.
Scrivo col fuoco sulle pietre
consegno al mondo le parole che porto nel grembo.
Gravida di lemmi
m'inchino
alla poesia del futuro - che è un istante dopo ora -
la smonto
la smembro
disosso
significante da significato,
la innesto nei miei organi e tessuti.
Sono una cyborg poetry girl
non ho più niente
a parte versi
nel metaverso.
[Laura Altamura]